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Il Basket GSB si fa "smart"

Ufficio Stampa GSB
3 Aprile 2020

Prima settimana di “smart-training”, primi tentativi di ritorno ad una normale routine sportiva, che però di “normale” non ha davvero nulla. L’ho scritto, e ripetuto in più occasioni nelle ultime ore, parlando con amici e colleghi: la pallacanestro, la disciplina che tanto amiamo, è uno sport di squadra, legato alla presenza dei canestri e di un campo tracciato, e soprattutto è uno sport di grande contatto. Anzi - come dico spesso ai miei atleti di ogni età – il basket è “atletica in movimento” dove è centrale la capacità di gestione tecnica ed emotiva dei contatti. Da qui l’impossibilità di coniugarla davvero in una qualche “versione da salotto”: in questa tragica pandemia lo spirito del vero cestista è un leone chiuso in gabbia.

Ma torniamo a noi, alla nostra famiglia GSB & Bottanuco. Per noi allenatori ed istruttori è strano, anzi straniante, approcciare in questa forma quei ragazzi che solitamente riempiono le nostre giornate, e i nostri pensieri. Vederli lì sullo schermo, sorridenti e per quanto possibile partecipi ed attivi, nei loro quadratini fatti di pixel, che si muovono a corpo libero, che trattano la palla, seguendo le nostre indicazioni, sicuramente un po’ impacciate…è qualcosa che difficilmente si può descrivere.

Ammirare gli Esordienti così pimpanti nelle loro camerette, con la voglia di riprendere confidenza con la loro guida, il nostro super-istruttore Marco, mi ha davvero commosso. E anche i miei ragazzi del 2004-2005, che spesso sono il mio “cruccio” durante la stagione, mi hanno strappato qualche lacrima, spero ben celata. Li ho trovati così diversi, quasi consapevoli che quella che stanno vivendo è una pagina di storia nemmeno lontanamente pronosticabile soltanto due mesi fa. Alla fine di questo incubo – ne sono sicuro - li ritroveremo sicuramente più maturi, pronti a prendere a morsi la vita, a lottare fino in fondo per quello che vogliono ottenere.

Poche ore fa ho avuto una lunga quanto piacevole conversazione telefonica con coach Marco Redaelli, head coach di Bottanuco; non me ne voglia se prendo in prestito alcune delle sue parole, così accorate, nelle quali mi ritrovo pienamente.

«Personalmente mi manca molto il rapporto con i giocatori in palestra, la quotidianità del nostro stare insieme, come gruppo. Se mai è possibile trovare un aspetto positivo in questo scenario così tremendo…è il rendersi conto di quanto tieni alle cose che fai, e in questo caso al basket, all’andare in palestra, allo stare con i tuoi giocatori o con i tuoi compagni. E’ il risvolto più umano del nostro sport, ma anche qualcosa che spesso trascuriamo, o diamo per scontata, o peggio non apprezziamo abbastanza. Non vedo l’ora di tornare in campo e riassaporare, riapprezzare nuovamente la bellezza di certi momenti che solo il basket ti può dare».

Onofrio Oscar Zirafi
Resp. Tecnico Pallacanestro
GSB di Bonate Sotto


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