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Sport Mental Coaching e l'allenatore

Ufficio Stampa GSB
23 Settembre 2018

Cosa significa mental coaching (mental training)?

Letteralmente “addestramento mentale” e per metterlo in pratica si utilizzano svariate tecniche.

Chi lo pratica? Il coach o lo psicologo dello sport.

Che differenza c'è tra un coach e uno psicologo dello sport? La formazione: lo psicologo dello sport ha una laurea magistrale, è iscritto ad una albo professionale ed è sottoposto ad un codice deontologico nella sua pratica professionale, mentre il coach non è una professione, non è regolamentato il suo esercizio e non c'è un solo percorso formativo (si può definirsi coach anche dopo un corso di poche ore).

Per questo motivo, più che definire una qualifica professionale nel mental coach, è preferibile riferirsi alla pratica del mental coaching come un insieme di tecniche, competenze, strategie volte ad attuare un cambiamento migliorativo nella persona che si intende trattare. Sempre bene verificare il curriculum e le competenze certificate di chi si propone di mettere mano sulla mente altrui. Che significa applicare il mental training ad un allenatore di una squadra agonistica? Se la triade alla base della prestazione sportiva è composta dall'aspetto tecnico-tattico, da quello fisico-atletico e da quello della preparazione mentale dei singoli atleti e della squadra, all'allenatore spetta il primo settore come suo ambito di pertinenza, per quanto tutti e tre siano indissolubilmente legati l'uno all'altro influenzandosi a vicenda. Nello svolgimento di tali compiti l'allenatore ha bisogno di sfruttare al massimo le sue skills (abilità) personali e tecniche e il mental coaching può aiutarlo, incrementando:

  • le capacità di problem solving (definizione chiara dei propri obiettivi stagionali, pianificazione dei tempi e delle strategie da mettere in atto per ottenerli, valutazione dei risultati e modifiche in corso d'opera);
  • le sue capacità di leadership;
  • la capacità di essere un buon motivatore;
  • il proprio equilibrio emotivo;
  • le proprie capacità relazionali e di lavoro in team;
  • la capacità di osservazione e analisi del gruppo e degli individui;
  • la comunicazione efficace.

Attraverso il suo lavoro lo psicologo aiuta l'allenatore a potenziarsi, a lavorare in gruppo e a facilitare la creazione di una squadra coesa nonché emotivamente e mentalmente salda, equilibrata e resiliente. Nella prestazione sportiva infatti, tanto peso spetta alla condizione mentale in cui si trovano gli atleti e su tale condizione mentale l'allenatore stesso può influire a varia intensità. Il resto al mental coaching per gli atleti!


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